Chiara (1P)
Lunedì 27 marzo io, due mie compagne di classe, tre ragazze di quarta e una di quinta ci siamo recate alla piscina comunale situata nel parco della Colletta a Torino. Alcune di noi si conoscevano già, mentre con altre abbiamo stretto subito un rapporto di amicizia e solidarietà. Questi campionati sono stati organizzati per favorire l’integrazione e la socializzazione tra atleti diversamente abili e compagni di classe che hanno svolto la funzione di tutor, come me. Questa esperienza infatti mi ha dato l’opportunità di conoscere le altre due ragazze che avrebbero gareggiato per rappresentare al meglio la nostra scuola. Oltre al sostenere le nostre atlete, noi tutor abbiamo avuto modo di conoscerci a vicenda e ciò ha contribuito alla cooperazione nella nostra attività di tutoraggio. Un aspetto che mi ha colpito in particolar modo è stata la grinta che le atlete avevano, e che le ha portate sul podio. Le gareggianti potevano scegliere il loro stile e gareggiare con quello per loro più comodo, per esempio il dorso è stato fra tutti lo stile più scelto e apprezzato, anche dalla giuria. La gara era strutturata in due parti: la prima parte era dedicata alle gare individuali; la seconda parte era rivolta anche agli atleti tutor come me, che avrebbero gareggiato nella staffetta mista. Durante le gare individuali noi tutor esortavamo le atlete da dare il loro massimo facendo loro il tifo, che poi ho scoperto a mie spese che sapere che le tue compagne contano su di te per vincere e ti spronano a farlo è fondamentale per condurre una buona performance. In seguito iniziarono le staffette miste, dove io ho dato un ampio contributo essendo l’unica tutor gareggiante. Tutte noi ci abbiamo messo del nostro per vincere, ed è quello che conta veramente. Durante le premiazioni ho visto quanto fosse importante per le atlete vincere, e quando erano sul podio ho visto la loro autentica felicità dimostrata con un sorriso più ampio del viso e con un abbraccio silenzioso ma molto importante e significativo, perché è la prova che erano contente della loro performance, ma anche del contributo emotivo e non, avuto dai tutor. Questa esperienza mi ha segnata e mi ha lasciato tanto, per me è stato un onore accompagnare le ragazze e poter dire di essere stata loro di aiuto, anche se minimo. Spero con tutta me stessa di aver trasmesso a voi lettori le emozioni uniche provate in quella giornata piena di insegnamenti.
Giorgia (1P)
Ero felice, all’inizio ero in ansia perché era da tanto tempo che non nuotavo, ma alla fine sono rimasta molto soddisfatta, mi sono divertita e ho conosciuto molte persone con disabilità che gareggiavano insieme a me. Tutti i ragazzi e le ragazze erano molto bravi, alcuni più veloci altri un po’ meno. È stato bello sentire il tifo che facevano le famiglie sedute sugli spalti, e tra loro mi ha fatto piacere vedere mia mamma. In particolare sono rimasta intenerita da Riccardo, un ragazzo con la sindrome di Down, che una volta premiato ha abbracciato la sua educatrice, e subito dopo è venuto a salutarmi con un abbraccio e un bacio sulla mano.
Melissa (1P)
È stata una bellissima esperienza vedere i ragazzi e ragazze disabili sfidarsi nella gara di nuoto, e mi sono stupita di vedere certi ragazzi e ragazze andare così veloci. Sono molto contenta di aver partecipato anche solo come accompagnatrice senza avere avuto la possibilità di poter gareggiare, e spero vivamente di poter partecipare di nuovo.
Elisabetta Sucato (4P)
Personalmente non avevo mai assistito a gare di questo genere e, nonostante ne avessi molto sentito parlare, non potevo immaginare fosse così emozionante prendervi parte. I ragazzi hanno una forza e una complicità incredibile, sono decisamente competitivi ma si sostengono a vicenda anche se non si conoscono e nonostante siano rivali. E non lo fanno per circostanza, ma proprio perché ci tengono e credono nell’altro e nelle sue capacità quanto credono in sé stessi e nelle loro capacità. Io sinceramente ho trovato questa esperienza molto costruttiva ed importante per la mia crescita personale poiché ho appreso il valore della solidarietà vera e propria e ritengo che sarebbe un’esperienza importante per tutti poiché i ragazzi speciali hanno tantissimo da insegnare a tutti noi.
Stefania Chiribau (4P)
La giornata sul nuoto integrato l’ho trovata molto piacevole e importante sia per gli allievi partner che per gli allievi speciali. Vedere la loro gioia nel salire sul podio, o semplicemente nel nuotare ha provocato in me una felicità incolmabile. È importante valorizzare le persone speciali, al fine di promuovere l’inclusione e l’integrazione e per aumentare il livello di sensibilità dell’opinione pubblica, mettendo le basi per superare i pregiudizi. Dunque noi dobbiamo accogliere le diversità, riconoscendole come risorse e far accrescere l’ammirazione verso i talenti e le abilità degli atleti speciali. Io stessa li ammiro tutti, soprattutto Vittoria.
Vittoria Boaglio (4P)
Mi sono divertita molto a gareggiare con le mie compagne di scuola, sono soddisfatta del risultato raggiunto!
Matilde Biasi (5P)
Mi sono sentita bene e felice di aver partecipato alla gara ed aver vinto 2 medaglie!!
Le nostre atlete prima e durante la gara e, infine, sul podio.