In occasione della giornata della Legalità, che si celebra tutti gli anni il 23 maggio ma che quest’anno ricorda il trentennale dalle stragi del ’93, Vi proponiamo la cronaca dell’incontro on line ”Legalità/Lotta alle mafie” con Pietro Grasso, Raphael Rossi e Salvo Ficarra presso il Cinema Massaua, a cui ha partecipato la 4° E lo scorso giovedì 17 novembre, accompagnata dalla docente Giuseppina Grimaldi
by Niccolò Caranti, CC BY-SA 3.0
La giornata è stata ricca di informazioni ed emozioni, ma il fattore più importante per noi è stata “l’aspettativa” che avevamo: con questo non intendiamo dire che ci “aspettavamo” qualcosa di soporifero, però eravamo abbastanza “rassegnati” al solito tributo alla carriera dei giudici Falcone e Borsellino… perciò siamo stati molto felici di essere smentiti rispetto alle nostre prevenzioni!
L’incontro con Pietro Grasso non è stato solo istruttivo e formativo, sarebbe riduttivo dire questo… a nostro avviso i racconti e le esperienze vissute e i messaggi che ci hanno “passato” sono stati così omogenei che si sono completati tra di loro e hanno permesso a noi ascoltatori, seduti comodi sulle nostre poltroncine, di essere trasportati in un viaggio nel tempo. Ed è stato altrettanto bello vedere i nostri coetanei interessati ad un argomento che, ora come ora, è a dir poco dimenticato, tranne quando esce il nome che fa scoop e… click!
L’esperienza in sé l’abbiamo trovata molto toccante: dalla messa in scena (scenografia/allestimento?) all’interazione tra studenti, scuole ed i vari esponenti che si trovavano lì, insomma – anche sforzandoci – non abbiamo trovato nessuna imperfezione.
Tra le cose che ci han colpito di più, c’è stato sicuramente l’aneddoto finale dell’accendino di Falcone, perché dalle parole di Pietro Grasso abbiamo percepito l’ammirazione ed il rispetto che lui provava verso Falcone, così abbiamo sentito un nodo in gola appena ha finito di parlare e vedere le sue lacrime, inaspettate e sincere, ci ha fatto capire che siamo stati fortunati ad avere persone che hanno combattuto e combattono ancora, non per orgoglio personale, ma solo per dimostrare che non si deve aver paura della Mafia.
Ammiriamo queste persone e ci chiediamo: ma noi riusciremmo a sopportare tutto quello che hanno subito? Onestamente non lo sappiamo però questo non vuol dire che ce ne staremo con le mani in mano a vedere ma proveremo sempre nel nostro piccolo a fare la differenza.
Alessio Chiumeo,
Jacopo Romano
e Darius Sfichi
IV ° E Carlo Levi