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Per “non dimenticare” la 4°S si è confrontata con una scelta difficile

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In occasione del Giorno della Memoria, la classe del Levi ha dedicato due ore ad un’attività “per non dimenticare”, con la professoressa Federica Jacobsen.

 

Abbiamo iniziato la lezione con un’immagine che rappresentava un dilemma: raffigurava un treno che, se qualcuno non avesse deviato, avrebbe ucciso cinque persone al posto di una. L’insegnante ci ha poi chiesto quale avremmo scelto tra le due opzioni: se avessimo scelto di non intervenire sarebbe successa una strage, mentre se fossimo intervenuti a cambiare il binario, la tragedia sarebbe stata limitata alla morte di una sola persona. 

Il mio punto di vista e quello dei miei compagni riflette quello dell’autrice: noi pensiamo che la scelta o la non scelta portano ciascuna determinate conseguenze molto importanti e a volte terribili, come nel caso del Nazismo.                In seguito abbiamo iniziato a parlare del racconto della storica e filosofa Hannah Arendt “La banalità del male”, in sostanza il diario dell’inviata del settimanale New Yorker, nel quale l’autrice narra del processo al criminale nazista Adolf Eichmann, che aveva l’incarico di fare partire i treni per Auschwitz. Il processo è passato alla storia anche perché il gerarca nazista è stato processato a Gerusalemme alla presenza delle stesse vittime che aveva condotto ai campi di concentramento.

A. Eichmann al processo

A. Eichmann al processo

In classe abbiamo visto il video del processo e abbiamo ragionato sul comportamento freddo, indifferente e tranquillo di Eichmann, nonostante la gravità delle sue azioni. Poi  abbiamo letto due pagine in cui l’autrice spiegava il significato del titolo del libro: il male, che è stato provocato, è stato agito da una persona banale, non uno stupido, ma una persona – come lo definisce la scrittrice – senza idee e che, eseguendo gli ordini dei suoi  superiori, ha provocato la morte di molte vite umane. E la particolarità di Eichmann, per come ce lo descrive l’autrice, è proprio quella di essere un uomo “comune” mentre, solitamente, ci si aspetta che il male sia compiuto da una persona di natura malvagia. 

 

Chiara Capuozzo  

4° S   Carlo Levi

Author

Redazione4

Daniela Cappa Pina Grimaldi Alisa Matizen

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