Il corso degli adulti vola a Bruxelles

A novembre del 2023 abbiamo avuto la notizia che il nostro istituto era entrato nel progetto europeo Erasmus+ e che avrebbe dato la possibilità a dodici studenti di partecipare e partire per una Learning Expedition a Bruxelles. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione di quattro associazioni operanti nel terzo settore:

  • S.O.G.A. Social Good Accelerators, capofila del progetto, operante in Francia;
  • P.L.S. Pour la Solidarité, dal Belgio;
  • Fundación Esplai, dalla Spagna;
  • Eg.In.A. European Grants International Academy, dall’Italia.

Ognuna di queste associazioni ha dato la possibilità a studenti e lavoratori, impegnati nell’economia sociale e residenti nella nazione da cui provenivano, di partecipare all’attività, volta alla presentazione della nuova piattaforma Social Tech Academy (S.T.A.). La piattaforma S.T.A. è un progetto che mira a creare una Piattaforma europea di risorse sulle professioni digitali nell’economia sociale, studiata per formare professionisti digitali che potranno lavorare in ambito sociale come facilitatori, tutor o formatori.

All’inizio ero indecisa se partecipare o no alla selezione in quanto il livello del mio inglese non era eccellente; d’altra parte la mia voglia di fare nuove esperienze mi ha convinto a scrivere la domanda e a partecipare alla selezione. Inaspettatamente, sono stata scelta insieme agli altri undici studenti per partecipare a questa esperienza che si sarebbe svolta dal 21 al 26 gennaio.
Eliana, 5N

Il viaggio

La presentazione del progetto Social Tech Academy alle classi è stata condotta dal partner italiano EgInA SARL, con esperienza pluriennale nella costituzione, nel coordinamento strategici e nella realizzazione di progetti finanziati, oltre che nella gestione e rendicontazione di fondi strutturali e centralizzati della Commissione Europea.
Domenica 21 gennaio siamo partiti dall’aeroporto di Milano-Malpensa con destinazione Bruxelles, accompagnati dalla professoressa Daniela Cappa e la tutor Bianca Bisiach. Il lunedì mattina ci siamo presentati alla sede dove si sarebbero svolti i corsi durante l’intera settimana e come prima cosa i formatori ci hanno presentato il programma.

Le attività formative

I primi due giorni sono stati dedicati interamente alla formazione tenuta dai diversi trainer della Social Tech Academy.

Ogni mattina erano previste diverse attività Ice-breaker che consistevano nella suddivisione in più gruppi della classe per lo svolgimento di attività creative e, a mio avviso, molto originali, che davano la possibilità di confrontarsi con le altre persone presenti e provenienti da altri paesi.
Eliana, 5N

La formazione prevedeva la partecipazione non solo di studenti, ma anche persone in fase di riqualificazione, formatori del settore dell’economia sociale e manager e dirigenti dell’economia sociale. I corsi venivano svolti unicamente nella lingua inglese e seguendo i diversi moduli presenti sulla piattaforma dedicata. Ad ognuno sono state fornite delle credenziali per poter accedere alla piattaforma che riuniva corsi di formazione, webinar a tema, interviste e ritratti di professionisti. Gli argomenti trattati sono stati numerosi partendo dalla gestione delle informazioni e dei contenuti digitali, all’interazione attraverso le tecnologie digitali, allo sviluppare contenuti digitali fino ad arrivare alla protezione dei dispositivi, la programmazione, la tutela dei dati personali e della privacy, la tutela dell’ambiente e tanto altro.

Per operare in ambito sociale, e non solo, è importante sviluppare alcune competenze ed abilità; a questo scopo, durante queste giornate, ci sono state proposte diverse attività di gruppo che mi hanno colpito, tra cui la creazione di un grattacielo utilizzando venti spaghetti, un marshmallow ed un metro di nastro adesivo di carta, allo scopo di imparare a collaborare ed interagire in un gruppo internazionale, anche in presenza di difficoltà date dalla scarsa conoscenza dell’interlingua comune, in questo caso l’inglese; oppure l’autopresentazione in musica per superare la timidezza ed imparare ad aprirsi all’altro, così come gli esercizi di mimo di modi di dire, attività utile a percepire le differenze culturali e ad accoglierle sviluppando così l’empatia e le capacità relazionali; e ancora, il Co-Design di “persona” con attività nelle SSE, volta ad individuare gli ambiti e le persone a cui possono rivolgersi le attività svolte dai professionisti operanti in ambito sociale.
Anna, 4N

Oltre ad essere argomenti molto interessante ed attuali, le diverse spiegazioni venivano alternate a momenti durante i quali ci si poteva confrontare e mettere alla prova le nostre competenze attraverso lavori di gruppo. Abbiamo avuto la possibilità di testare le nostre abilità digitali attraverso lo svolgimento di un test (“Digital Skills & Jobs”) che ognuno di noi può svolgere per conoscere il proprio livello di competenze digitali.

Abbiamo eseguito dei lavori di gruppo misti in cui eravamo in due italiani, due francesi e due spagnoli; ogni giorno, per cinque giorni, veniva presentato un programma diverso: la trasformazione digitale, Internet al centro della rivoluzione digitale, la produttività e la collaborazione, la metodologia innovativa, tutto esclusivamente in lingua inglese. Tutto ciò, mi ha fatto comprendere l’importanza di questa lingua. La comunicazione nei vari giochi interattivi proposti, anche se difficoltosa, mi ha motivata a interagire per farmi capire e, soprattutto, per capire io stessa ciò che mi dicevano gli altri.
Carole, 4N

Le uscite didattiche

Oltre ai momenti di formazione sono state organizzate anche alcune uscite, in primis al Parlamento Europeo.

È stato emozionante scoprire come può essere importante l’apprendimento delle varie attività che vengono svolte per il settore economico sociale e, non meno, quello culturale e patrimoniale, come quello che ci ha permesso di visitare il parlamento Europeo in cui siamo stati accolti da uno speaker gallese e dal parlamentare italiano Brando Benifei, che ci hanno spiegato le criticità attuali dell’Ue, l’ingresso dell’Ucraina e la svolta antidemocratica ungherese, e risposto alle nostre domande, sulla situazione internazionale e sui comportamenti dei vari Stati.
Carole, 4N

Abbiamo inoltre visitato Fari, un istituto di ricerca dell’AI con la missione di studiare, sviluppare e favorire l’adozione delle tecnologie di intelligenza artificiale, dati e robotica in modo inclusivo, etico e sostenibile.
Be Central, invece, è la stazione centrale di Bruxelles. Qui abbiamo vissuto un’esperienza di “Datawalks” cioè una visita guidata che mira ad aumentare la consapevolezza sulla raccolta dei dati nello spazio urbano. Abbiamo camminato per un’ora facendo varie fermate davanti a diversi strumenti di raccolta dati, un progetto di ricerca che affronta le varie implicazioni sulla privacy dello sviluppo delle città intelligenti. Un’antenna relè consente di trasmettere, ricevere e trasportare onde. Durante una chiamata con il cellulare, la voce viene trasformata in radiofrequenze (onde elettromagnetiche) che vengono poi trasmesse all’antenna relè più vicina.

La città

E nei momenti liberi… ci aspettavano edifici eleganti, piazze maestose, palazzi, parchi, giardini e musei da visitare.

Durante questi sei giorni abbiamo avuto anche il tempo di scoprire alcuni luoghi di cultura ed altri di interesse turistico: siamo stati a Waterloo 1815, luogo della rovinosa sconfitta di Napoleone e all’Automium, l’installazione in acciaio con i nove atomi di un cristallo di ferro che ha sede nel Parco Heysel dall’Expo 1958. Abbiamo visitato anche l’interessante “Centre belge de la bande dessinée” ossia il museo dei fumetti, stile narrativo nato in Belgio e molto apprezzato nel mondo.
Anna, 4 N

Infine abbiamo passeggiato nel centro di Bruxelles dove la Grande Place ci ha colpiti per la bellezza e la ricchezza dei suoi palazzi e, poco lontano dalla piazza, ci siamo imbattuti ne “Manneken-Pis” l’irriverente fontana raffigurante un bambino che fa la pipì e che simboleggia lo spirito libero degli abitanti della città.
Quasi tutte le sere abbiamo cenato al Wolf, luogo di incontro delle più disparate cucine mondiali, strutturato in modo da favorire l’aggregazione grazie a grandi tavoli condivisi dai commensali.
Alla fine del corso, abbiamo ricevuto il nostro attestato e il venerdì sera siamo rientrati felici ed arricchiti da questo viaggio, veramente unico!

L’esperienza è stata formativa, interessante, stimolante, non solo dal punto di vista della formazione personale, ma anche perché mi ha dato la possibilità di entrare in contatto con tante persone e con modi diversi di apprendere che hanno arricchito il mio orizzonte culturale, linguistico e umano.
Eliana, 5N

Articolo a cura di Eliana Moise, classe 5N; Anna di Tommaso e Carole Martins De Lima, classe 4N